“I libri di questa trilogia mi hanno fatto soffrire perché autobiografici.
Tutto chiede salvezza: fino a metà libro non ho capito che il dramma era personale, scoprirlo è stato uno shock.

La casa degli sguardi: mi ha fatto soffrire di più perché lo sforzo di Daniele (il protagonista) ad uscire dal tunnel era diventato il mio sforzo. Pagina dopo pagina fino alla riscossa finale.
Sempre tornare: anche se di grande significato per l’autore, come lettrice ho avuto meno coinvolgimento”.

(Visited 30 times, 1 visits today)

Comments are closed.

Close Search Window